Diario di Ugo – 19/ Tramonti

28 03 2014

 

spiaggia-al-tramontoCon tutto il vino che ha ingurgitato il Ferretti, immagino che se lo fermassero a un posto di blocco sulla statale sicuramente non supererebbe l’alcol test, la cosiddetta prova palloncino. Ma poi mi convinco che lui di questi problemi non ne deve avere.  Ha di sicuro le conoscenze giuste per evitare qualsiasi sanzione. E’ il Ferretti, lui.

Gilberto mi invidia tantissimo. Quando gli racconto di come si è svolta la cena, sta ad ascoltarmi, con i gomiti sul tavolo e la testa un po’ inclinata e poggiata sulle nocche delle mani, attento e sognante come se il protagonista di quella storia fosse lui. Mi dice che vorrebbe esserci lui al mio posto. Annabella secondo lui è un bocconcino da non farsi sfuggire. Io penso che lui di donne non ne capisca niente. Si atteggia come se avesse conseguito un master sulla Donna. Per lui le donne non hanno misteri ma poi sul lato pratico è un vero disastro! 

 

Sono con Annabella a questo noiosissimo Seminario sui Materiali da Costruzione. Mi chiedo cosa ci faccia io lì. La situazione è preoccupante. Annabella pare visibilmente emozionata. Ha quasi le lacrime agli occhi quando sente parlare di materiali di rivestimento per interni o quando i relatori discutono dell’importanza di una giusta coibentazione delle pareti. La guardo e penso che in fondo qualcosa in comune ce l’abbiamo. La passione per qualcosa. Io ho la passione per le arti e farei carte false per vivere di sola arte. Lei invece ha la passione per l’Architettura e si emoziona di fronte al cartongesso come quando io mi emoziono per una bella poesia o un bel quadro. Mi viene solo il dubbio di quanto questa sua passione sia genuina e quanto invece sia stata imposta dall’alto. A me pare che Annabella sia una bella ma senz’anima. Vive come sotto un incantesimo. Le è stato detto e ripetuto, come una nenia senza fine, cosa le sarebbe dovuto piacere e cosa no, fino a quando non ha cominciato a crederci davvero. O forse non è così. L’unica cosa che so è che io non voglio fare la sua stessa fine e che una così non mi interessa.

Anche se Annabella un po’ mi fa pena. Vorrei provare a salvarla. O a vedere le sue reazioni in altre situazioni. Le chiedo se vuole unirsi a me per una piccola passeggiata serale al mare. Lei accetta senza fare troppi complimenti e questo mi fa ben sperare. Le mostrerò il Mondo e le aprirò gli occhi. Forse non è ancora perduta.

Arriviamo in spiaggia che è quasi l’imbrunire. Il momento più romantico della giornata. Il cielo assume tutte le gradazioni del viola, le nuvole sono rosa. Qualche coppia cammina mano nella mano mentre il loro cane corre veloce da una parte all’altra e gioca con le paglie marine. Il sole si sta per tuffare in un mare colore arancio per poi scomparire all’orizzonte. Gli uccelli volano via a cercare un riparo per la notte. Il rumore delle ondine che si infrangono in riva fa da supremo sottofondo a questa mia magica sensazione di totale annullamento in quello scenario da capogiro. Guardo Annabella e mi interrogo sui suoi pensieri. Mi chiedo se sia riuscito a farle provare ciò che sto provando io in quel preciso istante. Lei pare assorta e rapita da qualcosa di invisibile attorno a noi. Penso sia un momento catartico, la redenzione del suo spirito a cui viene rivelata per la prima volta cosa sia la bellezza della natura e la potenza delle sensazioni. Respiro a pieni polmoni quella aria salata che ci regala il paradiso. Inspiro, espiro. Ne sono completamente rapito.

Ad un certo punto Annabella si desta e mi dice che vuole mostrarmi una cosa che ha visto. Io comincio a fantasticare con la fantasia. Forse una bottiglia con un messaggio dentro che il mare ha reso dopo tanto tempo. Oppure più semplicemente una bella stella marina arenata sulla spiaggia. Mi trascina per un centinaio di metri e poi mi fa dare le spalle al mare. Davanti a noi sorge, abbarbicata lungo un costone roccioso che dà sulla spiaggia, una grande villa. E’ una villa elegante, circondata da un lussureggiante giardino a sua volta delimitato da una lunga recinzione. Annabella dice che ama quella muratura in trachite. E cosa dire di quel muro in cemento armato? Splendido. Le dà la pelle d’oca. Mi parla dei suoi sogni. Uno dei suoi sogni è quello di costruire una serie di grandi ville, quasi sulla spiaggia, alla maniera dei grandi architetti e di ingegneri europei. E magari costruire una serie di piscine lungo la spiaggia per chi non osa farsi il bagno o prender e il sole in mezzo alla plebaglia. Si potrebbero fare anche dei residence raffinati, per gente raffinata. E un piccolo porticciolo privato per le loro imbarcazioni. Peccato – continua- che le leggi non permettano adesso di costruire così vicino al litorale. Però mai dire mai nella vita. Le leggi si possono cambiare. I sogni esistono per essere realizzati.

Mi rendo conto che Annabella è figlia di cotanto padre. Diventeranno i distruttori del Mondo, altro che costruttori! Mi cadono le braccia. Ogni poesia è spezzata, bruciata in un baleno. Ma tengo tutto dentro, non commento. Faccio finta di niente e la riporto a casa. Lascio che si nutra della sua aridità. Io non sono come loro.

EMS

 

 

 








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