Renoir in mostra al GAM di Torino

14 11 2013

2Sono stato al GAM di Torino, ossia il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. Non sapevo dell’esistenza di questo museo fino a che non ho visto una puntata di Passeparteout in cui il grande Philippe Daverio ne parlava e lo visitava a sua volta in occasione di una mostra temporanea. Così, non appena ho potuto, ci ho fatto una puntatina anche io e  non avrei potuto scegliere momento migliore dal momento che in corso vi era una mostra temporanea dedicata al grande Renoir.  La mostra, per chi fosse interessato, è in corso e sarà presente presso il GAM fino al febbraio 2014. I dipinti sono stati prestati al GAM nientepopodimeno che dal Museo D’Orsay e dall’Orangerie di Parigi. Il museo D’Orsay l’avevo già visitato qualche anno fa ma tra tanti quadri di diversi artisti è sempre difficile focalizzare l’attenzione su tutti. Quindi, è proprio il caso di dirlo, repetita iuvant!  Renoir è stato quindi una piacevole sorpresa. Dopo una lunga fila di un’ora (se riuscite a prenotare su internet l’entrata forse è meglio) sono riuscito ad accedere alle sale. Grandi cartelloni in italiano e in inglese aiutano il visitatore a capire chi era Renoir (1841-1919), i suoi affetti, la sua vita. I suoi primi passi mossi assieme ad altri giovani colleghi in un atelier di pittura. I primi studi, i primi ritratti. La svolta impressionista. Tratti non precisi ma affascinanti (criticatissimi all’epoca) che fotografano il momento, il movimento, un’espressione in mutamento.  Gli studi en plein air, ossia all’aria aperta, lontano dal suo laboratorio. Per riprodurre i colori e le luci nei ritratti e nei paesaggi, giustamente anche Renoir era convinto fosse necessario il contatto con la Natura. Quale miglior insegnante della Natura per uno studio dal vero? E così ecco in successione, sala dopo sala, sentieri, arbusti, cieli, acque, visi, uomini e donne: quadri multicolore, pennellate larghe e rapide, poche sfumature.  Uno dei quadri che mi ha colpito di più è del 1876 e si intitola Ragazza che legge. La giovane ritratta è  Marguerite Legrand. La ragazza compare in molti dipinti di Renoir. “Aveva una pelle che rifletteva la luce” diceva di lei Renoir.  La poveretta però morì di febbre tiroidea molto giovane nel 1879 e ciò fu un grande dolore per il pittore. Ciò che colpisce è la luce riflessa dalle pagine del libro che a sua volta, appunto,  si riflette sul suo viso. Questo mi fa pensare alla potenza della cultura, una luce che deve guidare le menti, in questo caso luce che si sprigiona, come per magia, dalle pagine di un libro. Ma sono tanti i dipinti che mi hanno colpito, come ad esempio le grandi tele  Ballo in città e Ballo in campagna (1883).  Sarebbe troppo lungo (e forse noioso per chi legge) elencarli tutti qui. Meglio una visita di persona, oppure un buon libro.  Io ho riportato solo qualcuna delle mie sensazioni.

"Ragazza che legge" (1876)

“Ragazza che legge” (1876)

Una curiosità di cui non ero a conoscenza: Jean Renoir, il primo figlio del pittore, è stato un famoso regista in Francia; il secondogenito Pierre è stato un famoso attore; il terzogenito Claude invece un ceramista. Insomma, l’arte ce l’avevano nel sangue.

La visita non si è limitata solo alla mostra temporanea ma ovviamente è stata estesa anche alle ali del Museo di Arte Moderna. Ne ho viste di tutti i colori: da quadri bellissimi (quelli di Francesco Gamba, per citarne uno – bellissimo il suo Le scogliere di Helgoland) a opere stravaganti e curiose fino ad arrivare ad opere discutibili come installazioni senza senso o pannelli monocromatici che a confronto le ante del mio armadio sono più artistiche. Presente anche un Picasso  dal titolo Natura morta con melone (vi sfido a localizzare il melone), e una scultura che ritrae Beethoven da giovane. Chi ha desiderio di dare uno sguardo alla maggior parte delle opere esposte può farlo qui al seguente link: http://www.gamtorino.it/home_collezioni.php

Vi lascio con qualche foto ricordo della visita e con una frase che è riportata su una insegna a caratteri cubitali all’entrata del museo: ALL ART HAS BEEN CONTEMPORARY…ossia Tutta l’Arte è stata contemporanea. Niente di più vero.

IL GAM

IL GAM – Via Magenta 31 – Torino

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Dubbi amletici...arte o non arte?

Dubbi amletici…arte o non arte?

Uomini blu...no, non sono puffi

Uomini blu…no, non sono puffi

Io e il giovane Beethoven...gli stessi capelli ribelli

Io e il giovane Beethoven…gli stessi capelli ribelli

Picasso, Natura mora con melone  (1948)

Picasso, Natura morta con melone (1948)

Che fare?

Che fare?

Installazione. La vera opera d'are è chi si ferma a guardarla.
Installazione. La vera opera d’arte è chi si ferma a guardarla.

Renoir.

Pierre- Auguste Renoir

Sentiero
Sentiero sull’erba alta

Festa araba ad Algeri
Festa araba ad Algeri


Azioni

Information

8 responses

14 11 2013
laurapozzani

Post molto interessante che ho letto con piacere, non solo perché mi invita a scoprire un’altra cosa di Torino (il GAM) che non ho ancora visitato, ma anche perché Renoir e gli Impressionisti sono i miei artisti preferiti per la pittura! Sono stata una sola volta al museo d’Orsay a Parigi dove mi sembrava di essere in paradiso, così immersa in quelle opere favolose. Molto bello il tuo commento sul quadro di Renoir che hai inserito. Uno dei quadri di Renoir che mi piace di più è Danza a Bougival… c’era anche questo al Gam?
Belle e simpatiche tutte le foto ;-). Buonissima serata caro Enrico.

14 11 2013
Enrico M. Scano

Grazie Laura, a Torino c’è sempre davvero tanto da fare e da vedere. Anche uno dei prossimi post parlerà ancora della Vecchia Signora. “Danza a Bougival” non era presente fisicamente ma se ne parlava nel percorso didattico della mostra, credo ci fosse una riproduzione su di un cartellone con le note sul quadro. Bellissimo anche quello! Altri 2 quadri che mi hanno colpito sono “Sentiero sull’erba alta” e “Festa araba ad Algeri”. Hai detto bene, il Museo D’Orsay è il PARADISO! 😀 Io non volevo più andare via da lì! tra l’altro c’è un autoritratto di un pittore che mi assomiglia tantissimo. Ricordo che chi era con me all’epoca era rimasto stordito dalla somiglianza quando ci siamo trovati di fronte. E così poi tutti coloro che mi conoscono. 😉 Un abbraccio cara Laura e ancora auguri per il tuo blog! 😉

14 11 2013
Leonardo Ricciardi

Non sapevo che Jean Renoir fosse il figlio del pittore… grazie per questo post illuminante, mi hai fatto venir voglia di Torino, spero di andarci al più presto. A proposito… attendo di sapere da te dov’è il melone!

15 11 2013
Enrico M. Scano

Anche io ignoravo questo particolare, è stata una vera sorpresa. Pensavo che quel cognome fosse solamente una coincidenza! Per il melone dipinto da Picasso…beh, è un vero problema, ci sono almeno tre elementi del quadro che possono essere un melone, quindi è davvero difficile rispondere! Dovrò stilare una statistica delle risposte più gettonate! 😉

15 11 2013
afinebinario

Quante cose si possono imparare attraverso il blog.
Interessante questo articolo, mi ha fatto piacere leggere qualcosa in più di Renoir, uno dei miei artisti preferiti. 😉
un abbraccio

15 11 2013
Enrico M. Scano

Renoir è capitato a fagiolo anche per me, amo molto tutti gli Impressionisti. E a dire che i loro contemporanei li avevano ben ben “criticati”, eh eh! 😉 Ma non si sono persi d’animo, hanno continuato a testa alta perfezionandosi e andando per la loro strada. Un grande insegnamento!

12 01 2014
annitapozzani

Anch’io come mia sorella amo molto l’impressionismo e sono stata al Museo d’Orsay (per la seconda volta nella mia vita) la scorsa estate. Me lo sono proprio gustato, così come mi sono beata delle opere presenti al Louvre e all’Orangerie. Bello il tuo post!Buona domenica, Annita

12 01 2014
Enrico M. Scano

Ciao Annita e grazie per il tuo commento 🙂 Ritornare al Museo d’Orsay per una seconda volta è il massimo, hai gustato davvero meglio le meravigliose opere viste la prima volta. Anche io amo quei musei. Grazie per essere passata da qui, buona domenica anche a te! 🙂

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